Quante volte nella vita ci diciamo "Tanto non ci riesco", "Tanto non fa per me", oppure "il mio capo non mi parla mai", "Quel collega ha sempre da obiettare". Le convinzioni determinano il nostro comportamento, agiamo in funzione della nostra credenza e costruiamo intorno ad essa il nostro vivere. Il linguaggio assoluto poi non fa altro che rinforzare questi pensieri: attraverso avverbi come "mai", "sempre" per esempio andiamo a creare nella nostra mente quel film specifico in cui accade veramente solo quello che pensiamo ed esprimiamo con tanta certezza. Spesso queste convinzioni sono limitanti, ci bloccano all'azione come appunto il dirci "tanto non ci riesco", e l'unico modo per uscirne è rivederle e trasformarle. Il coaching aiuta proprio in questo, innanzitutto a far osservare alla persona queste convinzioni, a fare in modo che si chieda se le cose stanno effettivamente proprio cosi, a considerare quello spazio di possibilità per esempio fra un mai e sempre, ampliando quindi quelle opportunità di pensiero e azione. Oppure smontando quella credenza attraverso la ricerca delle proprie risorse interne che danno invece vita alla possibilità di fare. Possiamo essere i migliori sabotatori di noi stessi, con il coaching possiamo accorgercene e riscrivere una nuova storia dalla mille opportunità.
Elena Pozzi - Coaching Excellence −
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